Il Tribal Marketing: l’esempio di Taylor Swift e la sua Tribù
Nel mondo frenetico e sempre più digitalizzato di oggi, i consumatori cercano non solo prodotti e servizi di qualità, ma anche connessioni significative con i brand. Questo ha portato alla nascita del “tribal marketing”, una strategia che mira a costruire comunità intorno a marchi e prodotti, creando un senso di appartenenza tra i consumatori. Ma cosa significa esattamente tribal marketing, e cos’ha a che fare con la cantante più famosa del mondo?
Cos’è il Tribal Marketing?
Il tribal marketing è una strategia che si focalizza sulla creazione di gruppi di consumatori legati da interessi comuni, valori e passioni condivise. Questi gruppi, o “tribù”, sviluppano un forte legame emotivo con il marchio, che va oltre la semplice transazione commerciale. L’idea è quella di trasformare i consumatori in veri e propri brand ambassador, che condividono esperienze e valori con la loro cerchia sociale.
Che cosa si intende per tribù
Una tribù, dal punto di vista del marketing, è una comunità strutturata intorno a un prodotto; questo gruppo di persone diventa il punto di riferimento per chiunque voglia approcciarsi al brand. I legami instaurati all’interno della tribù sono legati a filo doppio all’azienda attorno a cui ruota la comunità, e il consumo del prodotto viene affiancato da una serie di rituali, oggetti di culto ed esperienze condivise che diventano proprie della tribù.
Caratteristiche Principali del Tribal Marketing
1. Identificazione dei Valori Comuni
Per creare una tribù attorno a un marchio è fondamentale identificare i valori e gli interessi che accomunano i consumatori target. Questo richiede una comprensione approfondita del pubblico, ottenuta attraverso ricerche di mercato e analisi dei dati.
2. Creazione di Contenuti Coinvolgenti
I contenuti devono risuonare con la tribù, parlando direttamente ai loro interessi e passioni. Questo può includere storie di successo, testimonianze, eventi esclusivi e campagne che stimolano la partecipazione e il dialogo.
3. Comunità e Interazione
Un elemento chiave del tribal marketing è la costruzione di comunità online e offline dove i membri possono interagire tra loro e con il marchio. Piattaforme social, forum dedicati ed eventi dal vivo sono strumenti essenziali per facilitare queste interazioni.
4. Co-Creazione
Coinvolgere i membri della tribù nella creazione di prodotti e servizi può rafforzare il senso di appartenenza. Questo approccio non solo aumenta la fedeltà al marchio, ma può anche offrire preziosi insight e innovazioni basate sulle esigenze reali dei consumatori.
Taylor Swift e il fenomeno degli Swifties
Il personal branding di Taylor Swift, cantante statunitense che ad oggi ha battuto ogni record nel panorama musicale, è interamente basato sul tribal marketing. La cantante, infatti, ha creato una tribù di utenti (gli “Swifties”) che non si limita a fruire della sua musica o dei suoi contenuti, bensì diventa vera e propria promotrice del brand Taylor Swift.
Gli Swifties costituiscono un gruppo eterogeneo estremamente codificato, caratterizzato da rituali e comportamenti maturati in oltre 18 anni di vita artistica di Swift. La forza di questa tribù sta nella facilità con cui si può entrare a farne parte, nonché nella semplicità di assimilazione dei riti.
I braccialetti dell’amicizia, per esempio, che gli Swifties si scambiano durante i concerti, sono diventati il più vistoso simbolo di riconoscimento, nonostante si tratti di uno dei più recenti. L’idea di realizzarli nasce da una canzone contenuta nell’album Midnights del 2021 dal titolo You’re On Your Own, Kid. La frase iconica “So make the friendship bracelets / Take the moment and taste it” (Perciò fate i braccialetti dell’amicizia / Godetevi il momento) è stata presa alla lettera dai fan.
Oltre ai braccialetti, persino alcuni luoghi geografici sono entrati a far parte della simbologia della tribù. È questo il caso, tra i diversi, di Cornelia Street, strada di New York resa celebre dall’omonima canzone dell’album Lover di Taylor Swift e divenuta poi meta di pellegrinaggio per il fandom, che visita il civico 23 dove Swift viveva.
Vi è poi l’eclatante caso degli Easter Egg: indizi disseminati all’interno di post social, abbigliamento o esibizioni live della cantante che invitano gli Swifties a esaminarli per scoprire le prossime mosse della cantante.
Attraverso questi “rituali”, gli Swifties promuovono il contenuto della cantautrice a costo zero e ne guadagnano in intrattenimento, un do-ut-des che va avanti da quasi due decenni.
Insomma, sembra che ad oggi quasi nessuno sia riuscito a fidelizzare una community in maniera radicata come Taylor Swift, e non è da escludere che sia proprio questa una delle motivazioni principali dell’immenso successo della cantante.
Vantaggi del Tribal Marketing
Come abbiamo appena visto, l’approccio di Swift è stato vincente. Non solo dal punto di vista dei record, ma anche da quello commerciale. Nessuna come lei nel biennio 2022-2024 ha macinato stream, primi posti e vendite di album fisici. Tutto con uno sforzo infinitesimale di marketing, in quanto a farle pubblicità ci pensava la tribù. Ma vediamo insieme quali sono i vantaggi di avere un gruppo così dedicato al proprio brand.
1. Fedeltà al Brand
I membri di una tribù sviluppano una forte lealtà verso il marchio, che si traduce in una maggiore fidelizzazione e ripetizione degli acquisti. Nel caso di Taylor Swift, è lei stessa a essere il marchio, perciò la relazione con i fan, specie durante i primi passi della sua carriera, è sempre stata curata fin nei minimi dettagli. Inviti a casa per fare i biscotti, accessi al backstage gratuiti per i fan più devoti, invio di denaro e supporto reale agli Swifties più bisognosi… Taylor sa come conquistarsi la fiducia del pubblico.
2. Passaparola
Le tribù sono potenti vettori di passaparola, poiché i membri condividono attivamente le loro esperienze e opinioni con il loro network sociale. Agli Swifties, per quanto sia stato creato un social media ad hoc (The Swift Life, non più attivo), non è mai mancato l’entusiasmo. Nelle Filippine, ad esempio, sono stati organizzati veri e propri concerti – andati tutti sold out – anche senza Taylor, in quanto non erano presenti strutture in grado di ospitare il suo tour più recente (l’Eras Tour). Presa di spazi pubblici e privati, dominio assoluto sui social media, trend e meme nati dalle sue canzoni… tutto pur di parlare di lei.
3. Maggiore Coinvolgimento
I consumatori che si sentono parte di una comunità sono più propensi a interagire con il brand, partecipare a eventi e contribuire con feedback costruttivi. L’entusiasmo (che a volte diventa vero e proprio fervore religioso) degli Swifties contribuisce a trasformare una cantautrice già di per sé molto talentuosa in un vero e proprio fenomeno di massa.
Conclusioni
Il tribal marketing rappresenta una potente strategia per costruire relazioni durature e significative con i consumatori in un’era in cui la fedeltà al marchio è sempre più volatile.
Questa strategia è stata impeccabilmente adottata da Taylor Swift, che è riuscita a costruire una comunità coesa e appassionata attraverso l’identificazione di valori comuni e la creazione di contenuti coinvolgenti.
Facilitando l’interazione tra i membri della sua tribù e promuovendo la co-creazione di esperienze, Taylor Swift ha trasformato i suoi fan in veri e propri ambasciatori del suo brand, dimostrando l’efficacia del tribal marketing nel creare legami emotivi e duraturi con i consumatori.